ESERCITO IN STRADA: PERCHÉ L’ITALIA HA BISOGNO DI PRESÌDI PERMANENTI
La sicurezza pubblica è diventata uno dei temi più sensibili nelle città italiane. Negli ultimi anni, infatti, stazioni, metropolitane e zone centrali hanno registrato un aumento significativo di aggressioni, furti e criminalità organizzata. Di conseguenza, il progetto Strade Sicure è tornato al centro del dibattito politico.
Il ruolo decisivo dell’Esercito nelle aree critiche
In molti ritengono che la presenza dei militari sia fondamentale. Grazie a un presidio stabile, sarebbe possibile:
• aumentare la deterrenza contro borseggiatori e aggressori;
• garantire una maggiore percezione di sicurezza;
• supportare le forze dell’ordine nelle zone più complesse;
• intervenire rapidamente in caso di emergenze;
• recuperare aree degradate che oggi sono fuori controllo.
In altre capitali europee, come Parigi, Bruxelles e Madrid, presìdi armati sono già una realtà consolidata. Per questo motivo, sempre più cittadini chiedono che anche l’Italia adotti una strategia simile.
La posizione del Ministro Crosetto e la risposta della Lega
Nonostante la crescente richiesta popolare, il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato di voler ridurre, e in prospettiva superare, il progetto Strade Sicure, sostenendo che i militari non siano “pattugliatori”. Tuttavia, la Lega ha espresso un’opinione opposta. Il partito ha infatti chiesto di potenziare ulteriormente il numero dei soldati impiegati e di rendere permanenti i presìdi.
Questa divergenza dimostra quanto il tema sia ancora aperto. Da un lato c’è chi teme una militarizzazione eccessiva; dall’altro chi considera i presìdi un argine indispensabile contro il degrado urbano.
Un tema che riguarda tutti i cittadini
Le recenti cronache mostrano chiaramente come la sola presenza delle forze dell’ordine, spesso sotto organico, non sia più sufficiente. Per questo molti italiani ritengono inevitabile una collaborazione strutturata tra Polizia e Esercito.
Conclusione
L’Italia deve scegliere quale modello di sicurezza adottare. Continuare con interventi temporanei rischia di essere inefficace; al contrario, presìdi permanenti potrebbero migliorare la qualità della vita nei territori più fragili. In un momento storico segnato da instabilità e criminalità diffusa, tornare indietro potrebbe rivelarsi un errore!





